La Via dei Cavalieri del Santo Sepolcro

Nel Novembre 1946, in esecuzione ad una delibera della Commissione Municipale per la Toponomastica della città di Roma, il Sindaco della Capitale, Principe Filippo Doria Pamphili, disponeva la muratura delle targhe di marmo intitolate ai Cavalieri del Santo Sepolcro nel breve tratto stradale che da via della Conciliazione volge, in leggera salita, verso la chiesa di Santo Spirito in Sassia, sul fianco occidentale del Palazzo della Rovere, sede di rappresentanza dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Lo storico palazzo rinascimentale edificato dal Cardinale Domenico della Rovere, nella fine del 1400, aveva sempre dato alle vie adiacenti il nome dell’inquilino che lo abitava. Dal Cardinal Luigi Aragona, che lo abitò dal 1513, ricevendovi personaggi del tempo quali il Duca di Ferrara e Isabella d’Este, la piazza antistante prese nome per qualche anno di Piazza d’Aragona. Dal Cardinal Salviati che abitò il palazzo dal 1526 al 1533, la piazza predetta prese il nome di Piazza Salviati. Quando vi prese dimora il celebre Cardinal Mandruzzo, Vescovo di Trento, che tanta parte ebbe nell’avviare la Controriforma nel Concilio tenutosi in quella città, la piazza in questione si chiamò Piazza di Trento. Infine quando il Palazzo divenne la sede del Collegio dei Penitenzieri la via adiacente ne assunse il nome, che per un tratto verso Porta Santo Spirito conserva tutt’ora.

Così anche Roma dal 1946 ha una via dedicata al nostro Ordine, come Milano, che ha intitolato ai Cavalieri del Santo Sepolcro la via adiacente al Cenobio di San Simpliciano, o Palermo che analoga dedicazione ha voluto per la piazza accanto alla chiesa di San Cataldo, costruita nel 1150 e affidata all’Ordine.

Leonardo Visconti di Modrone

Governatore Generale

(Primavera 2021)