Gerusalemme e il logo della Domenica della Parola di Dio

L'icona di una religiosa di Gerusalemme sui discepoli di Emmaus e Cristo Risorto forma parte del logo che ci accompagna in questa domenica

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Domenica Parola di Dio

«Stabilisco che la III Domenica del Tempo Ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio. Questa Domenica della Parola di Dio verrà così a collocarsi in un momento opportuno di quel periodo dell’anno, quando siamo invitati a rafforzare i legami con gli ebrei e a pregare per l’unità dei cristiani. Non si tratta di una mera coincidenza temporale: celebrare la Domenica della Parola di Dio esprime una valenza ecumenica, perché la Sacra Scrittura indica a quanti si pongono in ascolto il cammino da perseguire per giungere a un’unità autentica e solida.» (Aperuit illis 3)

Queste le parole di Papa Francesco il 30 settembre 2019 quando veniva diffusa la lettera apostolica in forma di Motu Proprio Aperuit illis con la quale si istituiva la Domenica della Parola di Dio che ci accingiamo a celebrare questa domenica 26 gennaio nelle nostre comunità.

Diventare «intimi della Sacra Scrittura e del Risorto» (Aperuit illis 3) è una chiamata per tutto il popolo di Dio. Per i Cavalieri e Dame dell’Ordine del Santo Sepolcro, la Parola porta ancora più vicino al cuore la Terra Santa per la quale operiamo e che è al cuore della missione dell’Ordine.

Il logo della Domenica della Parola di Dio in particolare ci riporta a Gerusalemme. Opera di Suor Marie-Paul Farran e Giordano Redaelli, racconta il cammino dei discepoli di Emmaus.

Suor Marie-Paul Farran è nata al Cairo, in Egitto, nel 1930. Durante un pellegrinaggio in Terra Santa nel 1955 decide di entrare nel monastero delle Benedettine di Notre-Dame du Calvaire a Gerusalemme dove trascorrerà tutta la sua vita. Lì apprenderà nel 1960 la scrittura delle icone grazie a fr. Henry Corta dei Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld. Da allora e fino al termine della sua vita terrena pochi mesi fa, la scrittura delle icone è divenuta una missione per Suor Marie-Paul, la sua maniera di «scrivere Dio».

Ed è proprio una sua icona ripresa dall’artista Giordano Redaelli ad accompagnarci in questa giornata dedicata alla Scrittura. Due discepoli, che suor Marie-Paul raffigura come un uomo e una donna sono in cammino (Lc 24,13). «Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro», ci dice Luca (Lc 24,15). Nell’icona vediamo Gesù in mezzo ai due. Dal brano biblico sappiamo che li interpella e ascolta la loro delusione mentre cammina sulla strada che i due discepoli hanno scelto, allontanandosi da Gerusalemme. Ma la sua Parola tocca, scalda il cuore e parla nell’intimo. Suor Marie-Paul mette fra le mani di Gesù un rotolo, simbolo del dialogo fra Antico e Nuovo Testamento: «Cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui» (Lc 24,27).

La mano di Gesù indica una stella, segno dell’Evangelizzazione. Dopo averlo riconosciuto allo spezzare del pane, i due discepoli si ritroveranno soli ma ora sanno qual è il cammino. Orientati dalla sua Parola, «partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme» (Lc 24,33), quella Gerusalemme nella quale Suor Marie-Paul decise di trascorrere tutta la sua vita e verso la quale i Cavalieri e le Dame del Santo Sepolcro volgono il loro sguardo e orientano il loro servizio.

Viviamo insieme alle nostre comunità questa Domenica della Parola di Dio affinché possa essere «non “una volta all’anno” ma una volta per tutto l’anno» (Aperuit illis 3), come ci chiede Papa Francesco.


(24 gennaio 2020)