Il premio internazionale Bonifacio VIII assegnato al Cardinale Fernando Filoni

Cosa può dirci oggi il primo Giubileo che si tenne a Roma sette secoli fa?

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Premio_Bonifacio_Filoni_Sassoli Il Gran Maestro e il presidente del Parlamento europeo David Sassoli hanno parlato a lungo delle radici cristiane dell'Europa, nel corso della cerimonia di consegna del premio internazionale Bonifacio VIII al cardinale Fernando Filoni

È ad Anagni, città papale, che il Gran Maestro dell’Ordine, lo scorso luglio, ha ricevuto questo premio in presenza di David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo. Nella sua Lectio Magistralis, il Cardinale Filoni ha centrato la sua riflessione sul primo storico Giubileo del 1300 indetto proprio da Papa Bonifacio VIII. Se per tanto tempo la meta prima e prediletta di pellegrinaggio era stata la Terra Santa, nel 1300 il panorama politico-militare la rendeva una destinazione ostica. Infatti, «la Terra Santa del 1300, senza più tutele di principi cristiani, teatro ancora di guerre e di ulteriori tentativi di conquiste, diveniva meta difficile da raggiungere e fuori dalla portata della massa dei fedeli europei. Roma divenne allora il centro di pellegrinaggi per la grande moltitudine di uomini e donne in un cammino di fede e alla ricerca della grazia penitenziale, attratte dalla Città eterna», ha spiegato. «Il Giubileo del 1300 – commenta ancora il Gran Maestro – allora rimane effettivamente il più grande atto ecclesiologico di Bonifacio VIII, tanto più significativo nel contesto dei numerosi movimenti spirituali che reclamavano la riforma della Chiesa e del papato; il Giubileo fu il tentativo di risposta che partiva dalla fede dei credenti e Roma rappresentò la nuova ‘Terra santa’, una meta meno complicata da raggiungere per il pellegrino, se si pensi ai mari e alle terre sconosciute e non di rado nemiche da attraversare. Le tombe degli Apostoli Pietro e Paolo attrassero l’immaginario di tanti e la presenza del Successore di Pietro impressionava la fede del pellegrino».

Il contesto di oggi è sicuramente differente, ma anche in questo 2021 ci sentiamo tanto bisognosi della misericordia di Dio e il pellegrinaggio in Terra Santa, esperienza importante per i Cavalieri e Dame e al cuore dell’appartenenza all’Ordine del Santo Sepolcro, non è facilmente realizzabile per le complicate condizioni sanitarie mondiali e di ogni paese.

Eppure, l’esperienza del Giubileo del 1300 che, a partire da una difficoltà oggettiva, ha saputo seguire il desiderio dei fedeli e l’impulso dello Spirito, ci insegna che non esistono confini alla misericordia di Dio. Anche se per molti non sarà possibile recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa in questi mesi, manteniamo alto il desiderio di farci incontrare da Dio nelle situazioni delle nostre vite, lasciando aperte le porte alla sua grazia che trova sempre modo di raggiungerci.

Elena Dini

 

(ottobre 2021)