L’educazione, chiave della speranza in Terra Santa

Visita 2018 del Coordinamento Terra Santa

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Holy Land Coordination 2018

«Siamo venuti in Terra Santa per incontrare i suoi giovani, ascoltare le loro voci e pregare per la giustizia e la pace. Nonostante il conflitto distruttivo che continua e l'approccio di chi ha in mano il potere che favorisce la divisione, la nostra fede in Dio ci dà speranza per quel futuro migliore che questi giovani cercano. […] Sono proprio i giovani che trovano il coraggio di perseguire la giustizia e sfidare le divisioni che sono state imposte loro. Sono le scuole e i progetti ideati dai giovani che abbattono le barriere e forniscono alle persone gli strumenti per alimentare la tolleranza. Sono giovani volontari, come quelli che lavorano con L'Arche a Betlemme, con Beit Emmaus a Qubeibeh e gli ordini religiosi a Gaza che stanno dando prova di umanità in questa società ferita.»

Queste parole sono parte del comunicato finale del Coordinamento Terra Santa al termine della sua visita del 2018 dal 13 al 18 gennaio. Il Coordinamento Terra Santa è stato istituito alla fine del ventesimo secolo su invito della Santa Sede con lo scopo di visitare e sostenere le comunità cristiane locali di Terra Santa ed è costituito da vescovi provenienti da tutta l’Europa, dal Nord-America e dal Sud-Africa.

Il tema dell’educazione e il suo contributo per costruire un futuro di pace è stato il filo rosso che ha guidato gli incontri della delegazione. Il 14 gennaio il gruppo si è recato a Gaza per vedere con i propri occhi la situazione in questo territorio particolarmente  toccato dal conflitto. «A Gaza la disoccupazione raggiunge il 47%. Questo problema tocca più da vicino i giovani e, dato che la comunità cristiana è così piccola, sperimenta le difficoltà della mancanza di lavoro in maniera particolare. E’ così triste – ha commentato l’arcivescovo Stephen Brislin di Cape Town – vedere giovani pieni di potenzialità che sono frustrati perché non hanno opportunità di mettere a frutto i loro talenti».

Fra le realtà visitate c’è stata chiaramente quella delle scuole del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Il Direttore Generale delle scuole del Patriarcato in Palestina ed Israele, Padre Iyad Twal, ha mostrato l’importanza di queste istituzioni come strumenti di pace e giustizia grazie al ruolo che svolgono nel favorire la coesistenza e l’interazione all’interno della società. Altre visite hanno portato la delegazione ad incontrare gli studenti della scuola ebraica Mor Jewish High School e un gruppo di studenti della facoltà di legge dell’università ebraica di Gerusalemme che studiano la questione del multiculturalismo e si occupano di casi legati a fenomeni di discriminazione. Il Coordinamento ha voluto vedere anche realtà nelle quali i giovani sono coinvolti come volontari (in una casa per anziani a Qubeibeh) e progetti che si occupano di favorire l’impiego giovanile (come quello portato avanti dall’Università di Betlemme).

I vescovi terminano il loro comunicato con un appello alle proprie comunità affinché agiscano in solidarietà con i giovani di Terra Santa «attraverso il sostegno delle organizzazioni che contribuiscono a creare posti di lavoro, fornire alloggi e facilitare il dialogo; attraverso la preghiera e organizzando pellegrinaggi che promuovono l’incontro e il sostegno alla popolazione locale; attraverso una posizione risoluta contro tutti coloro che cercano di creare ulteriori divisioni, specialmente tra i nostri leader politici».


(gennaio 2018)